Pensieri
Il risveglio dell’anima nel volo del cigno
Un quadro ricco di particolari nascosti..
Ne “Il risveglio dell’anima nel volo del cigno” ho rappresentato il luogo dove l’anima cerca il rifugio, dove io vorrei essere dopo la fatica di una giornata molto impegnativa e stressante. Ecco che c’è la ricerca della pace: un luogo quieto, tranquillo, lontano dai rumori caotici di ogni giorno, dall’aria irrespirabile e dalle falsità umane ingannevoli.
È qui che l’anima si riposa, riprende vigore in un luogo dall’aria fiabesca. Appare nel trittico centrale una ballerina, la comune ballerina vista e rivista nei libri o alla tv.
Sono sogni fanciulleschi: chi da piccola non desiderava essere una perfetta e leggiadra ballerina! Io per prima. Il suo abbigliamento e postura ricorda il cigno e il famoso balletto “Il lago dei cigni” di Cajkovskij. Bella è la sua figura che sta sospesa sull’acqua, proprio per ricordare che l’anima è ovunque, è puro spirito che si posa dove meglio crede.
Nel primo e terzo trittico invece è il corpo umano a fare da padrone, anche lui vuole la sua parte, una collocazione, cercando rifugio e protezione dallo stress della vita moderna tra le radici, il tronco e la corteccia di Madre Natura.
Ciò di cui l’anima soffre è il corpo poi a farne da capro espiatorio.
Ecco che Madre Natura diventa il grembo materno che assorbe i corpi che le si stringono intorno diventando un tutt’uno. Corpo e anima hanno trovato la loro pace, in un luogo dove i colori non sono irreali, ma rispecchiano la realtà proprio perché l’anima non vuole ingannarsi, non vuole un luogo troppo lontano dal presente..
C’è il rischio di un non ritorno. L’anima sa bene che il suo risveglio è per poco, un breve riposo per ritornare alla normalità e ciò è rappresentato nel primo trittico da immagini oscurate di lupi che richiamano il momento di tornare al presente.